La primavera è il tempo della ripartenza e della rinascita. Dopo i rigori dell’inverno la natura riparte e gli alberi in fiore ci fanno ben sperare nei frutti che verranno. Intorno a noi tutto contribuisce ad alimentare la nostra speranza nel futuro. La linfa vitale riprende a scorrere con più vigore anche in noi rigenerandoci a una nuova rinascita e spingendoci a ripartire e ad uscire. Uscire per fare ed incontrare. Ma attenzione, senza dimenticare di indossare la mascherina! Si, perché dopo un anno ancora il virus è in agguato anche se speriamo ancora per poco grazie ai vaccini. La pandemia ci ha costretto a cambiare tante nostre abitudini, ha inciso profondamente nelle nostre vite portando con sé sofferenze, lutti, restrizioni, povertà materiali e spirituali e incertezze nel futuro. Abbiamo scoperto, proprio nel momento in cui ci sono venute a mancare o ci sono state impedite, quanto fondamentali e importanti per il nostro vivere sono le tante cose che facciamo abitualmente senza pensarci. Tante tradizioni, riti, usanze che fanno parte della nostra cultura e che ci qualificano le abbiamo dovute sospendere, soffrendone per la mancanza. Altre e anche virtuose, invece ne abbiamo intraprese. Tante iniziative caritative, di solidarietà, di vicinanza, di fratellanza, di inclusione sono fiorite e si stanno portando avanti, come singoli e come comunità, grazie all’azione di tanti giovani e adulti che, in un proficuo dialogo intergenerazionale, collaborano insieme fra loro e con le istituzioni. Anche i social sono entrati più prepotentemente di prima nelle nostre vite e se da un lato, grazie a loro e alle loro potenzialità siamo riusciti a mantenere seppur a distanza e almeno in parte i contatti, il lavoro, i momenti di preghiera e di catechesi, le celebrazioni, dall’altro ne è aumentata la dipendenza, con tutto quello che ne deriverà. Anche il linguaggio ne ha risentito, sigle e parole legate alle nuove tecnologie sono diventate di uso comune: pensiamo alla DAD, allo smart working, ai link per gli incontri sulle più svariate piattaforme, alle dirette streaming o su Facebook o Youtube.
La primavera giunge ora a portare la sua luce su comunità ecclesiali e civili sfilacciate, ci coglie personalmente un po' stanchi, spenti e disorientati, stiamo accusando la mancanza del contatto fisico, del vivere le emozioni reali, dei sorrisi e dei pianti in presenza, in una parola, delle relazioni.
Proprio questo argomento starà alla base degli incontri in programma per la XV edizione della PrimaverAC. Lo scorso anno abbiamo annullato l’iniziativa a causa del lockdown, mentre quest’anno abbiamo deciso di riprenderla, anche se in modalità online, perché la riteniamo un importante momento di confronto e crescita per tutti, giovani e adulti, di AC e non.
Giovani e adulti insieme, in un proficuo scambio intergenerazionale, saranno i protagonisti dei 3 incontri in programma alle ore 21:00 su piattaforma zoom.
Giovedì 22 aprile sull’importanza delle relazioni: “Dall'Io al Noi. Curare le relazioni per ricucire la società” con Chiara Giaccardi sociologa, professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove insegna Sociologia e Antropologia dei media e dirige la rivista “Comunicazioni sociali”.
Venerdì 23 aprile sull’influenza dei social: “Comunicazione al tempo dei social. Tra virtuale e reale” con Giovanni Grandi professore associato di Filosofia Morale presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università degli Studi di Trieste.
Lunedì 26 aprile in ascolto dei giovani, tavola rotonda sulle relazioni per una migliore politica: “Fratelli tutti: la migliore politica. Giovani protagonisti del futuro” con Gioele Anni giornalista, Consigliere nazionale per il Settore Giovani di Azione Cattolica, co-autore del libro “Serve ancora la politica?".
Sulle buone pratiche a servizio del bene comune porteranno la loro testimonianza: Martina di Vardo studentessa, Alfiere della Repubblica 2021, Maria Virginia Barchiesi studentessa, Alfiere della Repubblica 2020 e responsabile Young for Unicef delle Marche e Caterina Senesi studentessa, Consigliere giovane aggiunto del Consiglio comunale di Jesi.
Ci ritroveremo giovani e adulti insieme, alleati per affrontare con lo slancio dei primi e la saggezza dei secondi i problemi e le sfide sociali, culturali, politiche, economiche, ambientali dei nostri territori, già presenti, ma che la pandemia ha portato alla ribalta dei riflettori amplificandoli.
Ognuno di noi sente il bisogno di affiancare e sostenere la vita delle persone, delle famiglie, delle comunità dentro cui siamo radicati. Sente la responsabilità di pensare e costruire il presente e il futuro che insieme agli altri siamo chiamati ad abitare. Sarà un piccolo passo di approfondimento, progettazione e costruzione condivisa del futuro comune per portare quella fiducia sul domani senza la quale tutto si arresta, così da essere un germoglio di speranza in questa primavera.
Gli incontri sono aperti a tutti e tutti sono invitati a partecipare.